Il 1982 è stato un anno importantissimo per tutti coloro che, come me, giovani poco più che ventenni, iniziarono l'esperienza del Gruppo Culturale Prospettive. Avevamo tutti una convinzione: creare un momento di dibattito, di aggregazione al di fuori di schemi culturali precostituiti. All'inizio ci si incontrava saltuariamente, discutendo del più e del meno in compagnia di una buona bottiglia di vino. Non avevamo una sede stabile. Forse non sapevamo nemmeno da dove cominciare, ma la convinzione c'era. Così per i primi tempi il nostro sport preferito era discutere sui fatti del momento, su quale fisionomia dare al gruppo, su quali iniziative pubbliche proporre e sul come superare i molti problemi organizzativi conseguenti; anche il nome del gruppo era spesso all'ordine del giorno: Gandhi, Diapason, ... e «PROSPETTIVE».
Nel 1983 il gruppo è finalmente diventato una realtà. Pochi giovani iniziarono così l'esperienza del Gruppo Culturale Prospettive. Fu un vero mettersi a disposizione con grande passione e molti sacrifici, anche economici, cercando di dedicare ogni momento libero all'organizzazione e pianificazione delle iniziative. In paese l'esistenza di questo gruppo era una novità che traeva la sua forza dalla originalità di un gruppo di giovani senza esperienza, mezzi e attrezzature, ma con moltissima buona volontà e con altrettanta cocciutaggine nel perseguire gli obiettivi.
Non avevamo né etichette, né padrini di riferimento e non ne abbiamo mai voluti. Volevamo invece proporre a coloro che ritenevano giusta questa iniziativa di lavorare assieme in quella piccola “palestra” culturale tanto necessaria al nostro paese. Un gruppo apartitico, aperto a tutti. Quindi non l'espressione di un ideale, di una propria verità, ma un confrontarsi nel rispetto della libertà e delle opinioni di ciascuno.
Concludendo, vorrei festeggiare il decennale della costituzione del gruppo con l'augurio che la memoria di quell'Idea possa continuare ad essere la strada maestra, anche per il futuro e che questa esperienza possa essere d'esempio per tutti coloro, giovani di oggi, che volessero “investire” su una loro “Idea“.
un articolo del nostro indimenticabile Massimo Guidi